The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition - Recensione

1080p, Mod, DLC inclusi.

Skyrim Special Edition - La recensione - The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition


Uscito originariamente nel 2011 per PC, PS3 e Xbox 360, The Elder Scrolls V: Skyrim è senza alcun dubbio uno dei migliori giochi di ruolo della scorsa generazione. Nonché, probabilmente, uno dei migliori di tutti i tempi. In questi giorni (a partire dal 28 ottobre, o anche 4-5 giorni prima per chi ha trovato in anticipo il gioco dei negozi) Bethesda pubblica un’edizione rimasterizzata del gioco, The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, per PC, PS4 e Xbox One, che ripropone lo stesso eccezionale GdR di cinque anni fa, con alcune migliorie grafiche che sfruttano la maggiore potenza delle nuove macchine, l’inclusione di tutti i DLC pubblicati successivamente al titolo originale e, per i giocatori console, il supporto ai Mod realizzati dagli utenti.

Il gioco in sé lo conosciamo tutti abbastanza bene, per cui in questa recensione ci dedicheremo soprattutto alle novità introdotte dalla Special Edition. Cominciamo quindi dalla grafica, il primo elemento a saltare all’occhio quando si parla di remaster, soprattutto su console. Il miglioramento, se si confrontano “dal vivo” le due diverse versioni del gioco, è evidentissimo, molto più che affidandosi al solo ricordo. Io ho provato alternando alla versione PS4 inviataci da Bethesda (ovviamente solo un giorno prima del day one, come da nuova e recentemente ufficializzata tradizione) quella per Xbox 360 del 2011. Ebbene, già solo in generale, l’incremento di risoluzione (dai 720p nativi ai 1080p nativi) rende il gioco parecchio più nitido, con un aliasing molto meno pronunciato.


Ma le differenze si fanno ancora più nette in tutte le situazioni in cui a recitare un ruolo fondamentale nella scena su schermo sono i nuovi shader utilizzati per questa Special Edition. Esempio banale e immediato: l’acqua. Le nuove “superfici” di tutti i corsi d’acqua presenti nel mondo di gioco sono imparagonabili ai loro corrispettivi della versione originale. In questo specifico caso, probabilmente il più evidente in assoluto, siamo di fronte a un salto in avanti davvero notevole.

Come ho specificato, però, per apprezzare il complessivo upgrade grafico della Special Edition, un confronto “in diretta” con le vecchie versioni è necessario. Questo perché, se confrontato invece con i giochi nativi di questa generazione, Skyrim denuncia comunque un po’ di vecchiaia. Si vede, insomma, che il gioco è di una generazione fa e che, per quanto la sua grafica sia stata adattata alle console di oggi, il confronto con un The Witcher 3, o anche con un Fallout 4 (per rimanere in casa Bethesda) vede comunque Skyrim in difficoltà.

Sempre rimanendo in ambito tecnico, il gioco gira a 30 frame al secondo. Anche qui, devo dire che mi sarei aspettato anche un incremento dal frame rate, nel passaggio alle nuove console. E invece, evidentemente, nella ricerca di un equilibrio, Bethesda ha dato maggiore importanza all’aggiornamento di alcuni elementi grafici.

C’è da dire che, per quanto in generale sia sempre gradevole avere giochi fluidi, in questo caso la scelta ci può anche stare. Skyrim non è un frenetico gioco d’azione, ma un gioco di ruolo dai ritmi molto più pacati, dove l’esplorazione di affascinanti paesaggi è predominante. Nella mia prova con la Special Edition, l’aggiornamento mi è sembrato sempre abbastanza ancorato ai 30 fps, senza fastidiosi cali, sia all’aperto che all’interno di edifici o dungeon. Considerando anche il fatto che gli open world di Bethesda mettono in gioco anche un bel po’ di fisica per svariati oggetti e personaggi, direi che può andare bene così.

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The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition

Bethesda Game Studios | 28 Ottobre 2016
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