Battle Chasers: Nightwar - Recensione

Il ritorno in grande stile di Joe Madureira.

Battle Chasers: Nightwar – La recensione

Se non conoscete i fumetti di Battle Chasers, molto probabilmente conoscerete il loro autore Joe Madureira, già co-director di Darksiders e disegnatore di Uncanny X-Men che, dopo una campagna su Kickstarter di grande successo, ha dato vita al suo gioco più ambizioso: Battle Chasers: Nightwar. Ho passato con questo action-GdR più di una settimana giocandolo e provandolo intensamente su PlayStation 4 Pro e devo ammettere che, una volta finito dopo circa 35 ore, ho avuto una voglia matta di scoprire la serie a fumetti originale… se solo fossi riuscito a trovarla a prezzi umani.

Portafoglio a parte (il gioco per fortuna costa solo 27 euro), Battle Chasers: Nightwar può essere definito come un gioco in cui si fondono un combat system a turni in tipico stile JRPG, un tratto grafico molto più “occidentale” e debitore di Torchlight, esplorazione in stile dungeon crawler, tanto amore visivo per i fumetti originali e persino qualche inserto narrativo che farà la gioia dei fan dei libri-game fantasy.


Anche se non avete mai giocato un JRPG in vita vostra, vi troverete subito a vostro agio con Battle Chasers: Nightwar, il cui gameplay risulta molto ricco, stratificato ma assolutamente approcciabile da chiunque. I protagonisti sono gli stessi del fumetto originale, ovvero il valoroso guerriero Garrison, la piccola Gully (figlia del leggendario esploratore Aramus), il golem guerriero Calibretto, il mago Knolan e la ladra-cacciatrice Red Monika (più l’inedito Alumon).

L’ambientazione invece è un mix di fantasy e steam-punk (più il primo che il secondo) che non passa certo inosservato, contribuendo a fare del gioco qualcosa di fresco e originale. Il party di gioco può essere formato da un massimo di tre personaggi contemporaneamente, ognuno naturalmente con caratteristiche proprie a livello di attacchi e azioni difensive. Ci sono essenzialmente tre piani di gioco.


Troviamo infatti l’esplorazione della mappa principale in uno stile molto cartoonesco, un secondo livello a cui si accede quando si entra in un dungeon (e qui il gioco sembra davvero Torchlight) e, come terzo strato strutturale, i combattimenti a turni con i personaggi disposti sulla sinistra e i nemici a destra. Nei primi due casi i combattimenti non sono mai random come nei classici JRPG, visto che possiamo vedere sul nostro percorso i nemici sotto forma di icone (nella mappa generale) o più dettagliatamente (nei dungeon) e, volendo, evitarli (ma fino a un certo punto).

Nei dungeon inoltre si può passare da un personaggio all’altro per utilizzarne in tempo reale i poteri speciali che più ci servono per l’esplorazione. Garrison ad esempio può compiere uno scatto velocissimo (utile per evitare le trappole), Gully può fare un semplice attacco pre-combattimento, mentre Calibretto è in grado di curare se stesso e i compagni. Tutte queste azioni non sono però infinite e si ricaricano solo dopo essersi riposati nella classica locanda.


Il combat-system inoltre è molto più profondo e tattico di quanto si possa pensare dopo i primi e semplicissimi scontri. La gestione del mana, della difesa, della cura, dei poteri speciali (che ci mettono più tempo per essere eseguiti rispetto ai normali) e di quelli Ultra danno vita a un sistema ottimamente calibrato e che, soprattutto contro i boss, necessita della massima attenzione. Possiamo per esempio eseguire con Garrison un attacco debole ma con sanguinamento in modo che, nel turno successivo, Calibretto faccia un suo attacco speciale che ha un bonus di 30 punti ferita sul nemico colpito da sanguinamento e via di questo passo.

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Battle Chasers: Nightwar

03 Ottobre 2017
  • Piattaforma
  • PS4
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